Fatturazione e obblighi Iva nel commercio all’ingrosso

Al momento della cessione di una determinata merce, il commerciante dovrà scegliere due opzioni:

1. realizzare un documento di trasporto (D.d.T.) prima dell’inizio della spedizione della merce stessa.
2. emettere una fattura immediata entro la mezzanotte del giorno in cui vengono consegnate le merci.

La funzione del documento di trasporto è duplice. Questo consente agli operatori di fatturare in un momento successivo, ma cosa più importante, li obbliga a fatturare per le merci consegnate.

Indistintamente, sui documenti citati, va indicata il numero di partita iva del venditore, formata da 11 numeri che distingue ogni operatore.

Il metodo della fatturazione differita è quello più usato. Questa fattura contiene l’importo Iva calcolato sulla base imponibile che è ottenibile aggiungendo all’importo il valore del trasporto della merce.

Una volta emessa, la fattura non può essere modificata. L’unico modo per modificarne l’importo è emettere una nota di addebito (in cui la variazione dell’iva è obbligatoria) di accredito (variazione iva facoltativa), a seconda dei casi.

Ogni fattura emessa e ricevuta va registrata nell’apposito registro degli acquisti e delle vendite, da cui alla fine si dedurrà l’Iva da versare.

La frequenza del versamento dell’Iva varia a seconda del volume d’affari dell’azienda. Se questo è superiore ai 516.456,90 euro (per produzione e commercio) o a 309.874,14 euro (servizi) si ha il versamento mensile che deve avvenire ogni 16 del mese successivo.

Se il volume d’affari è minore a quello sopra riportato, il versamento è trimestrale, entro il 16 del secondo mese successivo.

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