Fatturazione e obblighi Iva nel commercio al minuto

Nel commercio al minuto (o al dettaglio) l’accertamento delle vendite è ovviamente obbligatorio, annotando quotidianamente i corrispettivi riscossi al lordo di iva sugli appositi registri.

Non viene emessa fattura, a meno che non sia richiesto dal cliente stesso, ma avviene mediante ricevuta fiscale o scontrino fiscale.

La ricevuta fiscale si differenzia dalla fattura poiché l’importo iva è indicato al lordo iva.

Lo scontrino deve essere emesso dall’operatore tramite apparecchiature denominati registratori di cassa. Questo consente a fine giornata di avere uno scontrino riepilogativo della giornata che andrà allegato al registro dei corrispettivi.

In questo registro gli incassi vanno registrati e suddivisi per aliquota iva o per un unico totale quotidiano. In questo ultimo caso, alla fine del periodo (in genere il trimestre) bisogna procedere all’evasione dei corrispettivi e scorporare l’iva dai corrispettivi lordi.

Riassumendo quindi le aziende che operano al dettaglio praticano al pubblico un prezzo al lordo di iva, vale a dire che l’Iva è già inclusa nel totale.

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