PMI e finanza alternativa: una carenza di investimenti (e di investitori) in small-cap

L’Italia è tra gli ultimi Paesi d’Europa per numero di fondi operativi in ambito small-cap, anche relativamente all’ammontare mobilitato. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  1. Limitazioni normative: La normativa italiana ha introdotto vincoli aggiuntivi per gli asset manager, come un investimento minimo del 5% (sul 70%) in strumenti emessi da società quotate sull’AIM Italia e sull’ExtraMOT Pro, e un altro 5% in quote di fondi per il venture capital. Questi vincoli hanno ridotto l’appeal dei prodotti PIR e hanno contribuito a diminuire il

    PMI e l’apertura del capitale in Italia. Le opzioni disponibili. Equity

     numero di fondi operativi in questo settore.
  2. Costi elevati: I costi elevati dei comparti a disposizione e la limitata possibilità di scelta hanno anche contribuito a ridurre l’interesse per questi strumenti.
  3. Limitazioni di investimento: I fondi PIR hanno limitazioni di investimento, come ad esempio l’investimento minimo obbligatorio del 5% del 70% (o del 3,5% del fondo totale) in

     strumenti finanziari di imprese mid e small cap non inserite negli indici Ftse Mib e Ftse Mid di Borsa Italiana. Queste limitazioni possono rendere più difficile l’accesso a questi strumenti per gli investitori.

  4. Rischio: Gli investimenti in attività illiquide, come quelli in piccole imprese, sono più rischiosi e potrebbero non essere adatti per tutti gli investitori. Questo può spaventare gli investitori e ridurre la domanda per questi strumenti.
  5. Concorrenza: L’Italia è un mercato finanziario relativamente piccolo rispetto ad altri Paesi europei. Questo può rendere più difficile per gli asset manager italiani competere con i loro omologhi in altri Paesi, portando a un numero inferiore di fondi operativi in questo settore.

In sintesi, la combinazione di questi fattori ha portato all’Italia essere tra gli ultimi Paesi d’Europa per numero di fondi operativi in ambito small-cap, anche relativamente all’ammontare

 mobilitato.

Dati Morningstar

PMI e l’apertura del capitale in Italia. Le opzioni disponibili. Equity

 

PMI: Investimenti Equity pre-IPOs reali

Nonostante le forti potenzialità di investimenti in Equity (P.E.) nelle PMI (maggior tessuto produttivo), l’Italia si colloca sull’ultimo gradino in Europa per investimenti di capitale di rischio pre-IPOs (Crowdfunding, Business Angel, VCs, Pes)

Source: AFME from EBAN, InvestEurope. TAB and National Central Banks
Source: AFME from EBAN, InvestEurope. TAB and National Central Banks

Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui:

  1. Limitazioni normative: La normativa italiana ha introdotto vincoli aggiuntivi per gli asset manager, come un investimento minimo del 5% (sul 70%) in strumenti emessi da società quotate sull’AIM Italia e sull’ExtraMOT Pro, e un altro 5% in quote di fondi per il venture capital. Questi vincoli hanno ridotto l’appeal dei prodotti PIR e hanno contribuito a diminuire il numero di fondi operativi in questo settore.
  2. Costi elevati: I costi elevati dei comparti a disposizione e la limitata possibilità di scelta hanno anche contribuito a ridurre l’interesse per questi strumenti.
  3. Limitazioni di investimento: I fondi PIR hanno limitazioni di investimento, come ad esempio l’investimento minimo obbligatorio del 5% del 70% (o del 3,5% del fondo totale) in strumenti finanziari di imprese mid e small cap non inserite negli indici Ftse Mib e Ftse Mid di Borsa Italiana. Queste limitazioni possono rendere più difficile l’accesso a questi strumenti per gli investitori.
  4. Rischio: Gli investimenti in attività illiquide, come quelli in piccole imprese, sono più rischiosi e potrebbero non essere adatti per tutti gli investitori. Questo può spaventare gli investitori e ridurre la domanda per questi strumenti.
  5. Concorrenza: L’Italia è un mercato finanziario relativamente piccolo rispetto ad altri Paesi europei. Questo può rendere più difficile per gli asset manager italiani competere con i loro omologhi in altri Paesi, portando a un numero inferiore di fondi operativi in questo settore.

In sintesi, la combinazione di questi fattori ha portato all’Italia essere tra gli ultimi Paesi d’Europa per numero di fondi operativi in ambito small-cap, anche relativamente all’ammontare mobilitato.

 

Crowdfunding -Overview

Il crowdfunding è un modo di raccogliere denaro per finanziare progetti e imprese. Esso consente a i fundraiser di raccogliere denaro da un gran numero di persone attraverso piattaforme online. Esso è usato per lo più da start-up quale modalità di finanziamento alternativa.
Il processo di crowdfunding generalmente si articola in:

  • selezione della piattaforma online su cui lanciare la raccolta e tipologia di crowdfunding;
  • impostazione di un obbiettivo di raccolta;
  • apertura della campagna al pubblico.
Crowdfunding -Overview

Il crowdfunding è un modo di raccogliere denaro da un ampio numero di persone, tipicamente attraverso internet, per finanziare progetti e imprese. In Italia, esistono diverse piattaforme di crowdfunding che offrono diverse modalità di finanziamento, come ad esempio il crowdfunding basato su ricompense, il lending-based e l’equity crowdfunding.

Piattaforme di Crowdfunding in Italia

Alcune delle principali piattaforme di crowdfunding in Italia sono:

  1. Crowdfunding Südtirol – Alto Adige: Lanciata nel 2016, ha sede a Bolzano e si concentra sul finanziamento di progetti locali.
  2. Crowdforlife (ex Eticarim): Piattaforma del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia che si concentra sul finanziamento di progetti innovativi.
  3. BookaBook: Piattaforma dedicata esclusivamente ai libri, in cui lettori e scrittori possono realizzare e finanziare insieme libri inediti.
  4. CrowdInvest Italia: Piattaforma di equity crowdfunding che consente di investire in piccole e medie imprese italiane e startup innovative.
  5. CrowdfundMe: Piattaforma di equity crowdfunding che ha quotato in Borsa e consente di investire in aziende innovative.

Tipi di Crowdfunding

Esistono diverse modalità di crowdfunding, tra cui:

  1. Reward-based: I finanziatori ricevono una ricompensa in beni o servizi, il cui valore non è necessariamente correlato all’importo versato.
  2. Lending-based: I finanziatori prestano denaro alle imprese e ricevono interessi sul prestito.
  3. Equity-based: I finanziatori acquistano azioni delle imprese e ricevono dividendi o possono realizzare plusvalenze.

Consigli per gli Investitori

Per gli investitori, è importante:

  1. Scegliere piattaforme conosciute e autorizzate: Utilizzare piattaforme molto conosciute e autorizzate per ridurre il rischio di imbattersi in truffe o iniziative illecite.
  2. Leggere con attenzione la documentazione informativa: Leggere con attenzione la documentazione informativa messa a disposizione sulla piattaforma e il contratto che viene firmato.
  3. Valutare i progetti: Valutare i progetti e le imprese che si desidera finanziare, considerando i rischi e i potenziali guadagni.
Crowdfunding -Overview
Crowdfunding -Overview

 

Crowdfunding – principali tipologie

Crowdfunding principali tipologie |

Come abbiamo detto Il crowdfunding è un metodo di raccolta fondi da un ampio numero di persone, tipicamente attraverso internet, per sostenere progetti e imprese. In Italia, esistono diverse piattaforme di crowdfunding che offrono diverse modalità di finanziamento, come ad esempio il crowdfunding basato su ricompense, il lending-based e l’equity crowdfunding.

Tipi di Crowdfunding

I principali tipi di crowdfunding sono:

  1. Reward Crowdfunding: I finanziatori ricevono una ricompensa in beni o servizi, il cui valore non è necessariamente correlato all’importo versato.
  2. Donation Crowdfunding: I finanziatori donano denaro senza aspettarsi una ricompensa specifica, solitamente per iniziative di beneficenza o no-profit.
  3. Lending Crowdfunding: I finanziatori prestano denaro alle imprese e ricevono interessi sul prestito.
  4. Equity Crowdfunding: I finanziatori acquistano quote societarie delle imprese e ricevono dividendi o possono realizzare plusvalenze.

Caratteristiche e Vantaggi

Ogni forma di crowdfunding ha le sue caratteristiche e vantaggi unici. Ad esempio, il reward crowdfunding è particolarmente adatto per le imprese che vendono prodotti fisici e hanno bisogno di risorse per la realizzazione o la promozione di novità. Il lending crowdfunding è una scelta valida per chi ha bisogno di risorse in breve tempo per un obiettivo preciso. L’equity crowdfunding è particolarmente adatto alle startup e alle PMI che vogliono raccogliere consistenti risorse economiche per piani di sviluppo a medio-lungo termine.

Consigli per gli Investitori

Per gli investitori, è importante:

  1. Scegliere piattaforme conosciute e autorizzate: Utilizzare piattaforme molto conosciute e autorizzate per ridurre il rischio di imbattersi in truffe o iniziative illecite.
  2. Leggere con attenzione la documentazione informativa: Leggere con attenzione la documentazione informativa messa a disposizione sulla piattaforma e il contratto che viene firmato.
  3. Valutare i progetti: Valutare i progetti e le imprese che si desidera finanziare, considerando i rischi e i potenziali guadagni.
Crowdfunding principali tipologie2 |

Crowdfunding – vantaggi e rischi

Vantaggi 

  • Prova dell’idea e convalida, infatti attraverso una campagna di crowdfunding si può vedere se altri condividono la fiducia nel progetto o concetto e ne apprezzano il valore.
  • Forma di finanziamento alternativa che dimostra l’esistenza di un mercato per l’attività.
  • Potente strumento di marketing.

Rischi

  • Danno reputazionale in caso di fallimento della campagna.
  • Vuoti normativi a causa della fase di evoluzione della legislazione in materia.
  • Gestione di una vasta platea di investitori con diversi interessi ed esigenze.
  • Nessuna garanzia sul raggiungimento dell’obiettivo.
  • L’idea imprenditoriale diventa di dominio pubblico.
  • Sottostima dei costi, in quanto presentare un progetto di crowdfunding richiede molto tempo e risorse.

 

Capital raised through equity crowdfunding campaigns in Italy 2020

Cumulative Capital raised through equity crowdfunding campaigns in Italy as of June 2020, by platform (in million euros).

 

Il capitale raccolto attraverso campagne di crowdfunding di tipo equity in Italia nel 2020 è stato di circa € 90,12 milioni. Questo valore è stato raggiunto grazie a 170 campagne finanziarie che hanno coinvolto 141 aziende, tra cui startup e piccole e medie imprese (SMEs)[1].

La maggior parte del capitale raccolto è stato utilizzato per finanziare progetti di innovazione e sviluppo, come ad esempio la creazione di nuovi prodotti o servizi, la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative, e la crescita delle aziende[1].

I principali settori che hanno beneficiato di questo tipo di finanziamento sono stati il commercio, l’industria, l’energia e la tecnologia[1].

Inoltre, il rapporto di successo delle campagne di crowdfunding equity in Italia è stato alto, con una percentuale di successo del 87,1%[1].

In sintesi, il capitale raccolto attraverso campagne di crowdfunding di tipo equity in Italia nel 2020 è stato significativo e ha contribuito a finanziare progetti di innovazione e sviluppo in diversi settori[1].

Capital raised through equity crowdfunding campaigns in Italy 2020 Cumulative Capital raised through equity crowdfunding campaigns in Italy as of June 2020, by platform (in million euros).

 

Reasons for companies to launch equity crowdfunding campaigns in Italy 2020

Reasons for companies to launch equity crowdfunding campaigns in Italy as of June 2020

 

I motivi principali per cui le aziende in Italia lanciano campagne di crowdfunding di tipo equity sono stati identificati da una statistica pubblicata da Statista nel 2020. I principali motivi sono stati:

1. **Finanziamento del business plan**: il 44,4% delle aziende ha lanciato una campagna di crowdfunding per finanziare il proprio business plan e lo sviluppo dell’azienda[1].

2. **Rafforzamento della posizione finanziaria**: il 24,2% delle aziende ha lanciato una campagna per rafforzare la propria posizione finanziaria e migliorare la gestione dei propri finanziamenti[1].

3. **Raccolta di fondi per l’innovazione**: il 15,6% delle aziende ha lanciato una campagna per raccolta fondi per l’innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi[1].

4. **Rafforzamento della presenza nel mercato**: il 10,3% delle aziende ha lanciato una campagna per rafforzare la propria presenza nel mercato e aumentare la visibilità dell’azienda[1].

5. **Raccolta di fondi per l’acquisizione di altre aziende**: il 5,5% delle aziende ha lanciato una campagna per raccolta fondi per l’acquisizione di altre aziende[1].

Questi motivi sono stati identificati attraverso una ricerca condotta da Statista nel 2020, che ha analizzato le ragioni per cui le aziende in Italia lanciano campagne di crowdfunding di tipo equity.

Reasons for companies to launch equity crowdfunding campaigns in Italy 2020 1 |

Value of VC investments in Europe 2019, by sector

Total value of venture capital investments in Europe in 2019, By sector (in billion U.S. dollars).

Value of VC investments in Europe 2019, by sector

Ricorso al Private Equity e alla quotazione su AIM-vantaggi e rischi

Ricorso al Private Equity e alla quotazione su AIM-vantaggi e rischi

 

Total number of private equity deals in Europe 2013-2019

Nel periodo dal 2013 al 2019, il numero totale di accordi di private equity in Europa è aumentato costantemente. Nel 2020, si è registrato il numero più alto di accordi di private equity mai effettuati in Europa. Il Regno Unito è il mercato più grande, con dimensioni medie degli accordi nettamente superiori rispetto ad altri paesi europei. L’investimento in private equity è stato particolarmente attivo nel settore IT, che ha rappresentato il 32% degli accordi per numero e l’11% del valore complessivo degli accordi nel 2019. Nonostante una diminuzione del 12% negli investimenti rispetto al 2019, il totale degli investimenti in private equity nel 2020 è stato comunque 18% superiore alla media dei 5 anni precedenti, coinvolgendo principalmente piccole e medie imprese (PMI).

Total number of private equity deals in Europe 2013-2019

Sources of most attractive private equity M&A targets in Europe 2020

Secondo i professionisti del private equity, le aziende quotate sono state la fonte più attesa di obiettivi attraenti per fusioni e acquisizioni (M&A) in Europa nel 2023. In totale, il 55% dei partecipanti si aspettava che fosse questa la fonte degli obiettivi M&A più interessanti nel 2023, seguita dal 44% dei partecipanti che prevedeva investimenti di maggioranza. Le aziende quotate rappresentano quindi un’opzione attraente per gli investitori di private equity in Europa.

Sources of most attractive private equity M&A targets in Europe 2020

L’interesse del private equity per un’azienda quotata deriva da diversi fattori. Ecco alcune ragioni:

  1. Potenziale di Crescita: Le aziende quotate spesso hanno un elevato potenziale di crescita. I fondi di private equity cercano opportunità di investimento che possano generare rendimenti significativi nel lungo termine.

  2. Controllo e Partecipazione Attiva: Acquisendo una quota significativa, i gestori di private equity possono influenzare le decisioni aziendali. Questo controllo consente loro di apportare miglioramenti operativi, strategici o finanziari per aumentare il valore dell’azienda.

  3. Ristrutturazioni e Ottimizzazioni: Il private equity è noto per la sua capacità di riorganizzare e ristrutturare le aziende. Questo può includere cambiamenti nella gestione, riduzione dei costi, espansione verso nuovi mercati o miglioramenti operativi.

  4. Accesso alla Liquidità: Le aziende quotate possono accedere alla liquidità attraverso il private equity, evitando i tradizionali meccanismi finanziari come i prestiti bancari ad alto interesse o la quotazione sui mercati pubblici.

In sintesi, il private equity offre un modo alternativo per investire in aziende, andando oltre il tradizionale approccio azionario e coinvolgendo gli investitori in modi più attivi e strategici

 

La quotazione: perché quotarsi?

La quotazione in Borsa è il processo mediante il quale un’azienda offre al pubblico le proprie azioni su un mercato regolamentato o non regolamentato. Nel caso specifico dell’Italia, esiste il mercato Euronext Growth Milan, precedentemente noto come AIM Italia, dedicato alle PMI innovative. Questo mercato offre un iter semplificato per la quotazione, con requisiti minimi di accesso e adempimenti calibrati sulle esigenze delle piccole e medie imprese. Le società quotate su Euronext Growth Milan sono rappresentate dalla serie italiana FTSE Russell. Per quotarsi su Euronext Growth Milan, l’azienda deve soddisfare alcuni requisiti sostanziali, tra cui una strategia chiara e sostenibile, trasparenza contabile e un buon posizionamento competitivo. Inoltre, è necessario avere un bilancio certificato e un documento di ammissione. Quotarsi in Borsa può consentire all’azienda di raccogliere capitale di rischio per finanziare la crescita e sviluppo del business.

La quotazione perché quotarsi

La quotazione in Borsa offre sia vantaggi che svantaggi per le aziende. Ecco una panoramica:

Vantaggi:

  1. Accesso al capitale: La quotazione permette all’azienda di raccogliere fondi attraverso l’emissione di azioni. Questo capitale può essere utilizzato per espansione, investimenti o riduzione del debito.
  2. Visibilità e reputazione: Essere quotati aumenta la visibilità dell’azienda e la sua reputazione. Gli investitori, i clienti e i fornitori spesso considerano positivamente le società quotate.
  3. Liquidità per gli azionisti: I titolari di azioni possono venderle facilmente sul mercato, ottenendo liquidità quando necessario.
  4. Valutazione del prezzo delle azioni: La quotazione fornisce un prezzo di mercato per le azioni, che può essere utilizzato come riferimento per valutare l’azienda.

Svantaggi:

  1. Costi e adempimenti: La quotazione comporta costi significativi, come commissioni legali, audit e conformità normativa. Inoltre, l’azienda deve rispettare gli obblighi di comunicazione finanziaria.
  2. Pressione a breve termine: Gli investitori possono essere esigenti e concentrarsi sulle prestazioni trimestrali. Ciò può mettere pressione sull’azienda per ottenere risultati rapidi.
  3. Rischio di volatilità: Le azioni quotate possono essere soggette a fluttuazioni di prezzo significative a causa di fattori di mercato, notizie o sentimenti degli investitori.
  4. Perdita di controllo: L’emissione di azioni può diluire la partecipazione e il controllo degli azionisti esistenti.

In sintesi, la quotazione in Borsa è una decisione strategica che richiede una valutazione attenta dei pro e dei contro specifici per ciascuna azienda.

 

La quotazione: vantaggi del mercato AIMIN Italia

Il mercato AIM Italia, ora noto come Euronext Growth Milan, offre alcune specifiche vantaggiose per le PMI innovative che desiderano quotarsi in Borsa. Ecco alcuni dei vantaggi:

  1. Accesso al capitale: L’AIM Italia offre un percorso semplificato per la quotazione, consentendo alle aziende di raccogliere capitale di rischio per finanziare la crescita e lo sviluppo del business.

  2. Requisiti di accesso calibrati: Rispetto ai mercati principali, l’AIM Italia ha requisiti di accesso meno stringenti, rendendolo più accessibile alle PMI.

  3. Visibilità e reputazione: Essere quotati su un mercato regolamentato aumenta la visibilità dell’azienda e la sua reputazione agli occhi degli investitori, clienti e fornitori.

  4. Liquidità per gli azionisti: La quotazione offre liquidità agli azionisti, consentendo loro di vendere le azioni sul mercato.

  5. Supporto per la crescita: L’AIM Italia offre servizi di consulenza e supporto per le aziende quotate, aiutandole a crescere e a gestire le sfide.

Tuttavia, è importante considerare anche gli svantaggi e valutare attentamente se la quotazione in Borsa sia la scelta giusta per l’azienda specifica. : Questa risposta è basata su informazioni disponibili fino al 2021 e potrebbe non riflettere gli sviluppi più recenti.

La quotazione: vantaggi del mercato AIMIN Italia

 

Direct Lending: un nuovo mercato in crescita

Credito diretto alle PMI da parte di operatori non bancari, tipicamente FIA specializzati che forniscono prestiti a medio-lungo termine a PMI e grandi imprese finalizzati a progetti di crescita:

  • introdotto in Italia con il D.L.18/2016 (“Riforma delle BCC”): all’art.17 le modalità operative per la concessione di prestiti da FIA;
  • operazioni tipicamente undisclosed: difficili da analizzare;
  • apertura del segmento nel 2014, ma nei fatti più recentemente; fino al 2016 di frequente il credito veniva rilevato da una precedente operazione bancaria;
  • 25 operazioni censite in Italia (totale € 311M) ma raramente a vantaggio di PMI, e spesso a co-finanziare LBO anche se nuove iniziative di cd. parallell ending propongono fondi più diversificati e orientati alle PMI;
  • numerose iniziative di fondi in partenza o in raccolta.

 

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