Devi trasferire un dipendente dalla tua azienda a un'altra società senza interrompere il rapporto di lavoro? La buona notizia è che esiste una procedura legale che permette di farlo senza ricorrere al classico schema “licenziamento + riassunzione”. Si chiama cessione del contratto di lavoro e rappresenta la soluzione più efficiente per gestire il passaggio diretto di personale tra società.
Questo istituto, disciplinato dall'articolo 1406 del codice civile, consente di trasferire un lavoratore da un datore di lavoro a un altro senza soluzione di continuità, preservando tutti i diritti acquisiti: anzianità, ferie maturate, TFR e inquadramento contrattuale. Il tutto evitando il pagamento del ticket di licenziamento e garantendo al dipendente la continuità contributiva.
In questa guida completa scoprirai come funziona il passaggio diretto dei dipendenti, quali sono i requisiti obbligatori, come redigere l'accordo trilaterale e quali adempimenti INPS sono necessari. Alla fine avrai tutti gli strumenti per gestire questa operazione in autonomia o con il supporto di professionisti qualificati.

Cos'è il Passaggio Diretto dei Dipendenti: La Cessione del Contratto di Lavoro
Il passaggio diretto di dipendenti da una società all'altra si realizza attraverso l'istituto della cessione del contratto di lavoro, disciplinato dagli articoli 1406 e seguenti del codice civile. A differenza del trasferimento d'azienda (art. 2112 c.c.), che opera automaticamente, la cessione del singolo contratto richiede il consenso esplicito del lavoratore.
L'art. 1406 c.c. stabilisce che “ciascuna parte può sostituire a sé un terzo nei rapporti derivanti da un contratto con prestazioni corrispettive, se queste non sono state ancora eseguite, purché l'altra parte vi consenta”. Nel contesto del rapporto di lavoro, questo significa che il datore di lavoro cedente può trasferire la propria posizione contrattuale a un nuovo datore (cessionario), a condizione che il dipendente presti il proprio consenso.
Differenza tra Cessione del Contratto e Trasferimento d'Azienda
È fondamentale distinguere la cessione del contratto di lavoro dal trasferimento d'azienda:
| Aspetto | Cessione Contratto (Art. 1406 c.c.) | Trasferimento Azienda (Art. 2112 c.c.) |
|---|---|---|
| Consenso lavoratore | OBBLIGATORIO | Non richiesto |
| Oggetto | Singolo contratto di lavoro | Azienda o ramo d'azienda |
| Parti coinvolte | Cedente, cessionario, lavoratore | Cedente, cessionario |
| Passaggio dipendenti | Solo quelli che acconsentono | Tutti automaticamente |
| Opposizione lavoratore | Può rifiutare | Non può opporsi |
| Responsabilità solidale | Cedente liberato (art. 1408) | Responsabilità solidale cedente-cessionario |
La Corte di Cassazione ha più volte chiarito che la cessione del contratto di lavoro subordinato, effettuata nel rispetto degli artt. 1406-1410 c.c., “non determina l'interruzione del sottostante rapporto di lavoro” e, di conseguenza, non fa sorgere l'obbligo del versamento del ticket di licenziamento (Cass. n. 5062/1989).
I Requisiti per il Passaggio Diretto: Quando è Possibile
Il passaggio diretto di un dipendente tra due società è sempre possibile quando sussistono i seguenti requisiti essenziali:
1. Consenso del Lavoratore
Il consenso del dipendente è condizione imprescindibile per la validità della cessione. Come chiarito dalla Cassazione (ord. n. 27681/2022), il consenso può essere:
- Espresso: dichiarazione scritta nel contratto di cessione
- Tacito: comportamento concludente, ad esempio iniziando a lavorare per il nuovo datore senza protestare
Tuttavia, la giurisprudenza precisa che il dissenso deve essere esplicito e tempestivo. Se il lavoratore inizia a prestare servizio presso il cessionario senza contestazioni, si ritiene che abbia implicitamente acconsentito alla cessione.
2. Accordo tra Cedente e Cessionario
Deve esistere un accordo bilaterale tra il datore di lavoro cedente e il datore di lavoro cessionario, nel quale vengono definite le condizioni del passaggio: data di decorrenza, eventuali compensi, garanzie reciproche.
3. Forma Scritta
Ai fini della cessione del contratto deve essere osservata la stessa forma prescritta per il contratto trasferito. Poiché per il contratto di lavoro non è richiesta una forma tipica (salvo eccezioni), anche l'accordo di cessione può essere concluso per iscritto senza particolari formalità. Nella pratica, è fortemente consigliata la forma scritta per ragioni probatorie.
I 5 Pilastri del Passaggio Diretto: Procedura Step-by-Step
Pilastro 1: Verifica della Fattibilità e Accordo Preliminare
Prima di procedere, le due società devono:
- Verificare che non sussistano impedimenti contrattuali (patti di non concorrenza, clausole di esclusiva)
- Concordare le condizioni economiche del passaggio
- Definire la data di decorrenza
- Stabilire come gestire TFR, ferie e ratei maturati
Pilastro 2: Acquisizione del Consenso del Lavoratore
Il dipendente deve essere informato della proposta di cessione e deve esprimere il proprio consenso. È consigliabile formalizzare il consenso per iscritto, contestualmente alla sottoscrizione dell'accordo trilaterale.
Attenzione: Il lavoratore ha pieno diritto di rifiutare la cessione. In questo caso, il rapporto di lavoro prosegue regolarmente con il datore cedente.
Pilastro 3: Redazione dell'Accordo Trilaterale
L'accordo di cessione del contratto deve contenere i seguenti elementi essenziali:
- Identificazione delle tre parti: cedente, cessionario, lavoratore ceduto
- Data di decorrenza del passaggio
- Conferma del mantenimento di inquadramento, mansioni e retribuzione
- Trattamento di TFR, ferie, permessi e ratei maturati
- CCNL applicabile presso il cessionario
- Eventuale liberazione del cedente ai sensi dell'art. 1408 c.c.
- Dichiarazione di consenso del lavoratore
Pilastro 4: Conciliazione in Sede Protetta (Consigliata)
È fortemente consigliato sottoscrivere l'accordo di cessione in sede sindacale o presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro (artt. 410-411 c.p.c.). Questa formalità rende l'accordo inoppugnabile ai sensi dell'art. 2113 c.c., prevenendo future contestazioni da parte del lavoratore.
La conciliazione in sede protetta permette di:
- Liberare definitivamente il cedente da ogni pretesa
- Definire in modo tombale le spettanze maturate
- Prevenire contenziosi futuri
Pilastro 5: Comunicazioni Obbligatorie e Adempimenti INPS
Il passaggio diretto senza soluzione di continuità deve essere comunicato tramite il modulo Vardatori (variazione datori di lavoro), con le seguenti specifiche:
- Tipo cessazione (cedente): Codice “2T” – passaggio diretto
- Tipo assunzione (cessionario): Codice “2T” – passaggio diretto
- Data passaggio diretto: coincide per entrambe le aziende
Nel flusso Uniemens, il codice “2T” indica che il rapporto di lavoro prosegue senza interruzione, garantendo la continuità contributiva ai fini pensionistici e previdenziali.
| Fase | Adempimento | Responsabile | Tempistica |
|---|---|---|---|
| 1 | Accordo preliminare tra società | Cedente + Cessionario | Prima del passaggio |
| 2 | Acquisizione consenso lavoratore | Cedente | Prima del passaggio |
| 3 | Sottoscrizione accordo trilaterale | Tutte le parti | Data passaggio |
| 4 | Conciliazione sede protetta | Tutte le parti + sindacato/ITL | Contestuale o successiva |
| 5 | Comunicazione Vardatori | Cedente + Cessionario | Entro 5 giorni dal passaggio |
| 6 | Denuncia Uniemens con codice 2T | Entrambi i datori | Mese successivo |
Gli Effetti per il Lavoratore: Cosa Cambia e Cosa Resta
Con la cessione del contratto di lavoro, il dipendente non subisce alcuna penalizzazione. Il rapporto prosegue come se non vi fosse stata alcuna interruzione.
Cosa Si Conserva
- Anzianità di servizio: computata integralmente dal primo giorno di assunzione presso il cedente
- Inquadramento: livello, qualifica e mansioni restano invariati
- Retribuzione: stessa RAL e stessi elementi accessori
- Ferie e permessi maturati: trasferiti al cessionario
- TFR maturato: garantito (vedi sezione dedicata)
- Scatti di anzianità: riconosciuti integralmente
Il Periodo di Prova NON Si Applica
La giurisprudenza è costante nel ritenere illegittima la reiterazione del patto di prova nella cessione del contratto. Come chiarito dalla Cassazione, “deve ritenersi illegittima la reiterazione di un patto di prova in contratti successivi, laddove il lavoratore abbia già superato positivamente il precedente periodo di prova per le medesime mansioni”.
Questo principio si applica anche al passaggio diretto: il cessionario non può imporre un nuovo periodo di prova al lavoratore ceduto.
Il Contratto Collettivo Applicabile
Se il cessionario applica un CCNL diverso da quello del cedente, il nuovo contratto collettivo si applica immediatamente al lavoratore ceduto. Questo effetto sostitutivo opera automaticamente, anche se il nuovo CCNL prevede condizioni complessivamente meno favorevoli (Cass. ord. 37291/2021).
La Gestione del TFR, Ferie e Ratei
Trattamento di Fine Rapporto (TFR)
Per quanto riguarda il TFR maturato presso il cedente, le parti possono concordare due soluzioni:
| Opzione | Descrizione | Conseguenze |
|---|---|---|
| Trasferimento al cessionario | Il TFR maturato diventa passività del cessionario | Il cedente è liberato; il cessionario pagherà l'intero TFR a fine rapporto |
| Mantenimento presso cedente | Il cedente resta responsabile del TFR maturato | Il cedente pagherà la quota fino alla cessione; il cessionario solo la quota successiva |
La soluzione più frequente è il trasferimento integrale al cessionario, con contestuale regolazione economica tra le due società (il cedente versa al cessionario l'importo del TFR accantonato).
Ferie, Permessi e Ratei
Le ferie e i permessi non goduti al momento del passaggio vengono trasferiti al cessionario, che ne garantisce la fruizione o la monetizzazione secondo legge. Analogamente, i ratei di mensilità aggiuntive (13ª, 14ª) maturati presso il cedente vengono trasferiti al cessionario.
Tra cedente e cessionario viene solitamente concordata una regolazione economica: il cedente versa al cessionario il controvalore delle ferie residue, dei ratei maturati e del TFR accantonato.
La Responsabilità del Cedente: Art. 1408 c.c.
L'articolo 1408 del codice civile disciplina i rapporti tra cedente e lavoratore ceduto dopo la cessione:
“Il cedente è liberato dalle sue obbligazioni verso il contraente ceduto dal momento in cui la sostituzione diviene efficace nei confronti di questo. Tuttavia il contraente ceduto, se ha dichiarato di non liberare il cedente, può agire contro di lui qualora il cessionario non adempia le obbligazioni assunte.”
In pratica, il lavoratore può scegliere di:
- Liberare il cedente: da quel momento solo il cessionario è responsabile
- Non liberare il cedente: in caso di inadempimento del cessionario, il lavoratore può agire anche contro il cedente (responsabilità sussidiaria)
Per questo motivo, la conciliazione in sede protetta è fondamentale: consente al cedente di ottenere una liberatoria definitiva dal lavoratore.
Il Passaggio Diretto Infragruppo: Società Collegate
Un caso particolarmente frequente è il passaggio di dipendenti tra società dello stesso gruppo (controllante-controllata, società sorelle). La Cassazione ha chiarito che l'esistenza di un collegamento societario non è ostativa alla cessione del contratto di lavoro (Cass. ord. 37291/2021).
Anche nel passaggio infragruppo:
- È necessario il consenso del lavoratore
- Il contratto collettivo del cessionario si applica immediatamente
- Non è dovuto il ticket di licenziamento
- L'anzianità di servizio è integralmente riconosciuta
Vantaggi del Passaggio Diretto vs Licenziamento e Riassunzione
Perché scegliere la cessione del contratto anziché il classico schema licenziamento + riassunzione?
| Aspetto | Passaggio Diretto (Cessione) | Licenziamento + Riassunzione |
|---|---|---|
| Ticket licenziamento | NON dovuto | Dovuto (~€1.900 per 3 anni anzianità) |
| Anzianità servizio | Conservata integralmente | Azzerata |
| TFR maturato | Trasferito o garantito | Liquidato e ripartito da zero |
| Ferie/Permessi | Trasferiti | Monetizzati e azzerati |
| Periodo di prova | Non applicabile | Applicabile (rischio licenziamento) |
| NASpI lavoratore | Nessun accesso | Teoricamente possibile |
| Continuità contributiva | Garantita | Interrotta |
| Costi per l'azienda | Minimi (consulenza) | Ticket + indennità preavviso + ferie |
Il risparmio economico per le aziende è significativo: evitare il ticket di licenziamento (circa €640 per ogni anno di anzianità, fino a un massimo di ~€1.920 per anzianità ≥3 anni) e l'indennità sostitutiva del preavviso.
Case Study: Esempi Pratici di Passaggio Diretto
Caso 1: Riorganizzazione Infragruppo
Una holding con 3 società controllate decide di accentrare tutti i servizi amministrativi in una sola società del gruppo. 5 dipendenti della controllata A devono passare alla controllata B.
Soluzione adottata: Cessione del contratto ex art. 1406 c.c. con accordo trilaterale sottoscritto in sede sindacale. Il TFR maturato viene trasferito alla controllata B con contestuale regolazione economica infragruppo.
Risultato: Nessun ticket di licenziamento, continuità di anzianità, dipendenti soddisfatti.
Caso 2: Esternalizzazione Servizio Clienti
Un'azienda commerciale decide di esternalizzare il servizio clienti affidandolo a una società specializzata. 3 dipendenti del customer care devono passare alla nuova società.
Criticità: Un dipendente rifiuta il consenso al passaggio.
Soluzione: Per i 2 dipendenti consenzienti, cessione del contratto con mantenimento integrale delle condizioni. Per il dipendente dissenziente, prosecuzione del rapporto con l'azienda originaria e ricollocamento su altre mansioni.
Caso 3: Acquisizione di un Manager
Una start-up vuole acquisire un manager commerciale da una società concorrente. Il manager è disponibile ma non vuole perdere i 5 anni di anzianità maturati.
Soluzione: Accordo trilaterale con cessione del contratto. La start-up riconosce integralmente l'anzianità pregressa e si accolla il TFR maturato (previo versamento da parte del cedente).
Vantaggio: Il manager non perde diritti, la start-up acquisisce un talento motivato.
FAQ – Domande Frequenti sul Passaggio Diretto Dipendenti
Q: È obbligatorio il consenso del lavoratore per il passaggio diretto?
A: Sì. A differenza del trasferimento d'azienda (art. 2112 c.c.), la cessione del contratto di lavoro ex art. 1406 c.c. richiede sempre il consenso del lavoratore. Senza consenso, la cessione è inefficace e il rapporto prosegue con il datore cedente.
Q: Il consenso del lavoratore può essere tacito?
A: Sì. La Cassazione (ord. 27681/2022) ha chiarito che il consenso può essere espresso anche tacitamente, purché venga manifestata in modo adeguato la volontà di accettare la modificazione soggettiva del rapporto, ad esempio iniziando a lavorare per il nuovo datore senza protestare.
Q: È dovuto il ticket di licenziamento nel passaggio diretto?
A: No. L'INPS ha chiarito che nella cessione del contratto ex art. 1406 c.c., effettuata senza soluzione di continuità, il rapporto di lavoro non si interrompe e quindi non è dovuto il ticket di licenziamento ex art. 2, comma 31, L. 92/2012.
Q: Il nuovo datore può imporre un periodo di prova?
A: No. La giurisprudenza ritiene illegittima la reiterazione del patto di prova quando il lavoratore ha già superato positivamente la prova presso il cedente per le medesime mansioni. Nel passaggio diretto il periodo di prova non è applicabile.
Q: Cosa succede all'anzianità di servizio?
A: L'anzianità di servizio viene integralmente conservata. Il lavoratore ceduto mantiene tutti i diritti maturati, inclusi scatti di anzianità, ferie proporzionali e TFR.
Q: Come si gestisce il TFR maturato presso il cedente?
A: Le parti possono concordare il trasferimento del TFR al cessionario (soluzione più frequente) oppure il mantenimento in capo al cedente. In entrambi i casi, il lavoratore ha diritto all'intero TFR maturato.
Q: Il lavoratore può rifiutare il passaggio?
A: Sì, ha pieno diritto di rifiutare. In questo caso, il rapporto di lavoro prosegue regolarmente con il datore cedente. Il rifiuto non può costituire motivo di licenziamento.
Q: Quale CCNL si applica dopo il passaggio?
A: Si applica il CCNL del cessionario. Se il cessionario applica un contratto collettivo diverso, questo si applica immediatamente al lavoratore ceduto, anche se prevede condizioni meno favorevoli.
Conclusioni e Prossimi Step
Il passaggio diretto di dipendenti tra società attraverso la cessione del contratto di lavoro rappresenta la soluzione più efficiente per trasferire personale senza incorrere nei costi e nelle complessità del licenziamento e della riassunzione.
I punti chiave da ricordare:
- Il consenso del lavoratore è sempre obbligatorio
- Il passaggio avviene senza soluzione di continuità: anzianità, TFR e diritti sono conservati
- Il ticket di licenziamento non è dovuto
- La conciliazione in sede protetta garantisce sicurezza a tutte le parti
- Il periodo di prova non è applicabile al lavoratore ceduto
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Disclaimer: Le informazioni contenute in questo articolo hanno carattere generale e informativo. Per casi specifici è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti qualificati (consulenti del lavoro, avvocati giuslavoristi).

